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L'OPINIONE DEL 26/11/1998:

L'ATTESA

L'aria fresca dell'Appennino Bolognese ha ridato fiato e vigore alle nostre truppe, una tattica accorta imperniata, non sulla difesa, ma, sul sacrifico agonistico dei singoli, ha dato punti e salute morale, "riaprendo" il cielo sopra il "ranch" di Torre Alfina.

La rinuncia ad un attaccante, la difesa più munita, il ricorso a forze fresche, seppure non trascendentali, ha ridato "luce" all'intonaco della casa biancorossa, ma non ha, onestamente, risolto, né poteva, il problema, ormai annoso, della consistenza delle fondamenta.

Fuor di metafora , a questo punto, il Grifo, esaurite le variabili tecnico-tattiche, è lì di fronte a noi che lo osserviamo, tutti, in attesa di capire quale sia veramente il suo reale valore, la sua vera caratura.

CHI SEI?

Attende, dunque, Lucianone, di capire se ha ben seminato rinunciando alle lusinghe del variegato mercato "europeo", operando sottotono come a rinunciare a qualcosa di sé, alla sua "fragorosa" natura.

Attende Ilario, esteta pragmatico, oscillante tra l'entusiasmo per la compattezza morale dei suoi e lo sconforto per certi lunghi momenti di appannamento collettivo, tra l'ammirazione per le raffinate giocate nippo-croate e la mesta consapevolezza della ruvidezza di certi piedi e di certe, calcistiche menti.

Attendono i tifosi, appollaiati sulle ali gigantesche del Grifo: innamorati, astiosi, adoranti, infine perplessi di fronte all'"adorabile" ambiguità della loro squadra: un'ora sottotraccia, 30minuti splendente.

 

E SE FOSSE.....

Tutti, dunque, aspettano di capire ciò che, forse, ha già una risposta che è già nelle cose: e se fosse proprio in questa doppia identità la natura del Grifo, se fosse in questa perenne oscillazione la forza e la debolezza biancorossa, se fossero, paradossalmente, gli alti e bassi continui l'unica forma di "continuità" di questa nostra annata? Non ha, forse, il Grifo ali di aquila e zampe di leone?

Se così fosse, prepariamoci ad un lungo, estenuante stillicidio calcistico, ma, a primavera, nei prati, i fiori sono, in maggioranza, bianchi e rossi, non dimentichiamolo.

 

Claudio Cagnazzo