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L'OPINIONE DEL 24/12/1998:

TUTTI A CASA!

Paradosso biancorosso: un’ora di attacchi illuminati dalla lucentezza del firmamento nippo-croato, sotto la spinta ferocemente lucida della esotica coppia di tigri: Tedesco-Olive, con il passo felpato dell’antilope brasiliana, con l’aiuto, persinanco, del gigionesco lassie che "gioca", è proprio il caso di dire, sull’out destro, eppure, tutto questo ci stava portando, incredibilmente, alla sconfitta, evitata in un finale duro, interminabile, con i cuori biancorossi, dentro e fuori il campo da gioco, compressi dalla paura: il rigore al cianuro di Hide ci ha, infine, liberato e riportato sulle sponde del fiume della felicità ma ora, alleggeriti dal pathos dello stadio, lavora dentro di noi il tarlo del dubbio e ci spinge a fare alcune ipotesi sul perché di una sofferenza che, domenica sera, ai più, era sembrata inferta, ingiustamente, da un dispettoso piccolo demonio "gigliato".

Il Lume della Ragione

La Ragione dunque ci spinge a fare alcune ipotesi su di una partita a tratti surreale in cui le parti sembravano rovesciate: 1) Il Grifo è in crescita, la squadra è molto più forte di quanto sembrasse inizialmente, l’intesa migliorata, l’esplosione dei "genietto" nipponico e del "poeta" croato, aprono, ora, prospettive insperate; 2) l’interpretazione della partita data da Ilario, spaventato dalle artiglierie viola, ha portato la squadra a giocare più alta, con un pressing più insistito, spingendo anche i centrocampisti, alternativamente, all’attacco, prendendosi, scientemente, gli inevitabili rischi, come il contropiede nemico; 3) la Fiorentina era in una giornata non brillantissima, ha preferito aspettarci e si è salvata solo per bravura stellare di certi solisti; 4) il Grifo ha fatto suo l’insegnamento delle "tavole" di Torre Alfina e si appresta ad un campionato spregiudicato, arrembante e, sotto la spinta del gaucho romano, trasformerà ogni partita in una scorreria attraverso le pampas. Ognuno scelga l’ipotesi che ritiene più consona; io, a Natale, mi limiterò ad accendere un cero a San Costanzo, affinché, almeno una di queste ipotesi, non dico quale, risulti infondata.

Auguri

Ora tutti a casa: Hide nell’impero del sole, Milan nei pub croati straripanti estro, Ilario coi nepotini, Luciano in qualche spiaggia lontana con il Grifo nel taschino e nel cuore. Auguri dunque, a tutti ma, soprattutto, ai tifosi del Grifo che ne hanno viste di tutti i colori: vittorie grandiose, sconfitte allucinanti, promozioni, retrocessioni per un cavillo e per un cavallo, ma, ostinati, innamorati, meravigliosamente infantili, sono sempre lì, a celebrare il loro "animalone mitologico": forte come il leone, orgoglioso come l’aquila.

Claudio Cagnazzo