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14 / 02 / 2004 *21a giornata Serie A*
Perugia - Chievo 0-2

PERUGIA (3-5-2): Kalac; Di Loreto, Fresi, Ignoffo; Ze Maria, Di Francesco (15' st Ravanelli), Codrea (4' st Fusani), Obodo, C. Manfredini; Hubner (28' st Bothroyd), Zalayeta.
In panchina: Pardini, Gatti, Fabiano, Nastos. All. Cosmi

CHIEVO (4-4-2): Marchegiani; Moro, Barzagli, D'Anna, Lanna; Luciano (12' st Semioli, 41' st Sala), Perrotta, Zanchetta, Malagò; Cossato, Amauri (16' st Pellissier).
In panchina: Frezzolini, Morrone, Baronio, Sculli. All. Del Neri

ARBITRO: Preschern di Mestre

Ammoniti Amauri, Codrea, Ravanelli, Lanna, Pellissier, Fresi.
Recupero 1' pt, 6' st.

MARCATORI: 23' st Barzagli, 51' st Cossato

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Il Commento (Fonte gazzetta.it):

Chievo cinico, Perugia a fondo
Il gol di Barzagli al 22' della ripresa sblocca una gara mediocre, nei minuti di recupero raddoppia Cossato. Umbri poco lucidi e mai pericolosi.

PERUGIA, 14 febbraio 2004 - Un Chievo in versione minimalista ottiene i tre punti sul campo del Perugia vincendo per 2-0. E già questo dovrebbe bastare per inquadrare il destino della squadra umbra: la generosità di Ravanelli è commovente, la grinta di Cosmi altrettanto, ma tutto questo difficilmente eviterà una retrocessione. Del resto quando in 98 minuti si tira in porta una sola volta (nonostante il tridente schierato nella ripresa) è impensabile ottenere qualcosa di meglio. E pensare che il Chievo sceso al Curi era tutt'altro che irresistibile.

Anzi, forse è stata una delle peggiori partite disputate dai gialloblù. Almeno sotto l'aspetto della spettacolarità. Per una volta i veneti hanno vestito una veste inedita, dimostrandosi concreti e controllando senza problemi gli sterili attacchi avversari. Il colpo del k.o. è stato poi servito da un difensore (Barzagli) a metà ripresa. Ma crediamo che anche il pareggio sarebbe andato bene a Perrotta e compagni. In ogni caso sono arrivati tre punti che forse restituiranno tranquillità alla banda Del Neri che domenica prossima affronterà la Lazio. E questa volta sarà necessario fare qualcosa in più per evitare l'ennesima delusione casalinga.

LA GARA - Pensare positivo senza una vittoria è davvero difficile. Il penultimo posto del Perugia ha una spiegazione semplice: in questo campionato la squadra di Cosmi ha sempre rimandato l'appuntamento con i tre punti. E a furia di rinviare, il rischio, neppure velato, è di retrocedere. Insomma, gli umbri per scacciare i cattivi pensieri provano a prendere quello che da tempo è definito come l'ultimo treno utile per la salvezza. Per farlo occorre però il biglietto giusto (leggi i gol) e per questa ragione i biancorossi si affidano a Hubner e Zalayeta (Ravanelli si accomoda in panchina). Il centrocampo (robusto) prevede due esterni rapidi come Ze Maria e Manfredini, mentre la quantità è affidata a Di Francesco, Codrea e Obodo. La difesa, a tre, è capitanata da Fresi. I buoni propositi del Perugia, però, poco si addicono alla voglia di rivincita di un Chievo battuto a domicilio, nell'ultimo turno, dal Lecce. Del Neri, nonostante i 25 punti, non si sente per niente tranquillo, soprattutto se si tratta di dare ossigeno a un possibile avversario nella lotta per non retrocedere. E poi i veneti fuori casa sono abituati ai bliz (già quattro). In ogni caso l'assetto tattico è prudente: dietro a Cossato e Amauri (le due punte) ci sono Luciano e Lanna (che sostituisce Santana), mentre Semioli finisce in panchina. Una scelta che denota un po' di apprensione in casa gialloblù.

E il primo tempo rispecchia in modo fedele le paure di entrambe le formazioni. Il ritmo basso favorisce i pacchetti arretrati e gli attaccanti non fanno certo bella figura. Con un quadro simile non sorprende il fatto che le uniche occasioni da rete siano portate da due difensori: ci prova prima Barzagli che di testa devia una punizione di Zanchetta, ma Kalac non si fa sorprendere. Azione fotocopia dall'altra parte con Ignoffo che incorna un cross di Ze Maria. Il pallone è fuori dallo specchio della porta e Marchigiani non deve neppure sporcarsi i guanti. Nella ripresa ci si aspetta un Perugia più battagliero, ma neppure l'ingresso di Ravanelli serve a migliorare le cose. Al Chievo è sufficiente forzare un po' sull'acceleratore per trovare prima il vantaggio con Barzagli (bello il suo colpo di testa sotto la traversa) e poi a gara finita il raddoppio con Cossato.