ALLENATORI: Guidolin, Cosmi

SOSTITUZIONI:
BO: 1° st: entra Frara, esce Zanchi
22° st: entra Bellucci, esce Signori
40° st: entra Smit, esce Amoroso

PG: 1° st: entra Pagliuca L., esce Obodo
30° st: entra Berrettoni, esce Fusani
37° st: entra Vryzas, esce Grosso

IL COMMENTO DEL SITO DEL BOLOGNA:
Partono forte i rossoblù, sulla spinta dello sprone di Guidolin, che alla vigilia ha espresso il suo disappunto per le critiche piovute sulla qualità del gioco del suo Bologna: nei primi 5' Amoroso, Nervo e Zaccardo sulla destra alimentano numerose azioni destinate a sfumare più per l'intaso a centroarea, dove le maglie rossoblù finiscono per ostacolarsi fra loro, che non per la buona giornata della difesa ospite, a tratti in difficoltà sulla pressione felsinea. Non appena in campo torna a regnare l'ordine tattico, è Miccoli a prendere in mano il gioco, eludendo in velocità il controllo dei difensori rossoblù, ma non sempre i compagni lo assecondano. Così, alla mezz'ora anche le velleità perugine si placano ed è Signori ad avere buon gioco: lancio per Colucci in area, palla a Cruz che stoppa, si gira e di sinistro piazza un diagonale imprendibile per Rossi e Di Loreto. Poco dopo, lo stesso Beppegol raddoppia, liberato da una combinazione ancora tra Colucci e Cruz: il sinistro dal limite dell'area porta la sua firma inconfondibile, pallone forte e preciso sul secondo palo. L'unica distrazione di Zanchi e Castellini frutta però al Perugia il gol della speranza, rimettendo tutto in discussione proprio allo scadere del primo tempo.
Il risultato rimane in bilico sino alla fine: il secondo tempo non è avaro di emozioni, ma da una parte Signori finisce il carburante (fino ad essere rimpiazzato da Bellucci) e dall'altra cresce vistosamente Gianluca Pagliuca, chiamato ad interventi chirurgici negli ultimi 10' prima su un tiro dalla distanza del suo omonimo perugino, poi su un pericoloso traversone di Ze Maria nel recupero. Miccoli, controllato benissimo dalla retroguardia rossoblù (Paramatti nel secondo tempo ha occupato con bravura la posizione di Zanchi, lasciando la fascia sinistra a Nervo, con Frara a destra), non ha potuto imprimere alla manovra umbra il consueto cambio di passo: la quinta vittoria su cinque gare al Dall'Ara non è quindi sfuggita.